Più passano i giorni più aumentano di numero: erano 600 tre giorni fa, ora sono diventati 1.500. La maggioranza sono uomini ma anche donne, famiglie con bambini dell'Honduras. Fuggono dalla violenza del loro paese. "Ce ne andiamo, ci cacciano", hanno scritto sui loro cartelli.
Vogliono raggiungere la frontiera con gli Usa e molti cercano di trasferirsi anche in Canada, e per farlo sono decisi a tutto. Sono partiti da San Pedro Sulas, la cittadina honduregna con il tasso di omicidi più alto al mondo e hanno formato una carovana che si snoda per chilometri.
A piedi, a bordo di auto, bus, macchine, carretti, taxi e camion risalgono il Centro America. È una folla immensa che lungo il percorso raccoglie altri emigranti, giunti da Salvador e Guatemala. Ora sono in viaggio verso il Messico.
Sono il nuovo incubo di Trump che ieri con un tweet si è rivolto al presidente del Guatemala: "Se non li ferma non avrete più un soldo. Da subito!". Ma la carovana è già entrata in Guatemala e punta verso il Messico. La voce si è diffusa in tutta la regione e altre centinaia di persone attendono lungo la strada. È la nuova sfida degli ultimi del mondo.
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