Imprenditore 53enne arrestato a marzo scorso per possesso di 10 grammi di cocaina. Mi hanno sottoposto a torture di ogni tipo, scosse elettriche ai genitali, il mio testicolo sinistro è grande come un'arancia. Ho tre costole incrinate. Aiutami, ho i giorni contati, sto morendo".
È la denuncia di Massimo Sacco, un imprenditore 53enne di Roma, detenuto nel carcere federale di Abu Dhabi, negli Emirati Arabi Uniti, da agosto scorso, e prima, dal 5 marzo, nella prigione di Dubai, dopo essere stato trovato in possesso di 10 grammi di cocaina, tornato da una festa al Barasti Beach.
L'uomo, affetto da una malattia genetica chiamata microcitemia, ha chiesto alla sua compagna, Monia Moscatelli, di lanciare un appello via radio alle autorità italiane.
Il processo a suo carico non è mai iniziato: "Il primo rinvio è stato il 7 gennaio - spiega a La Stampa la fidanzata -, ma i poliziotti non si sono presentati. Ora la data dell'udienza è fissata per il 24 gennaio". Si rimanda di mese in mese, "il giudice non ha nemmeno formulato l'imputazione, perché vuole sentire prima gli inquirenti, e intanto Massimo è tenuto in carcere malato, è dimagrito a vista d'occhio", spiega disperata la compagna.
Racconta di minacce da parte degli agenti, botte e torture: "Il suo stato di salute è ormai al collasso, da 87 chili ora ne pesa 68". La coppia vive negli Emirati Arabi dal 2015. Lui al momento dell'arresto era titolare di una società di ristrutturazione. Se l'accusa a carico del 53enne fosse quella di traffico internazionale di stupefacenti, rischierebbe anche la pena di morte. Per uso e possesso di droga, la pena prevista è di sei mesi, lui è in cella da dieci. Ma il pericolo imminente è quello per la salute. Tante che la donna si è rivolta alla trasmissione "I lunatici" di Radio2.
Ha riferito l'inferno in cui vive Sacco: "Hanno fatto di tutto per farlo confessare. Ha subito ricatti. Il direttore del carcere gioca da tre mesi con la sua vita". L'imprenditore è stato male, è stato trasportato in ospedale, dove gli hanno fatto esami del sangue e un'ecografia alla milza, perché si stava ingrossando di giorno in giorno. Il medico emiratino ha riscontrato un'anemia e prescritto ferro. Ma lui è affetto da una malattia di tipo mediterraneo, che ad Abu Dhabi non conoscono e non sanno come trattare, che comporta un'eccessiva produzione di ferro e andrebbe trattata con l'acido folico. "Rischio che a breve una leucemia", denuncia.
La Farnesina sta seguendo "dal principio e con la massima attenzione tramite l'ambasciata ad Abu Dhabi" il caso, dichiara di "vegliare sulle condizioni detentive". Moscatelli, che a dicembre ha scritto al presidente della Repubblica Mattarella, ha avviato anche una colletta trai famigliari: "Dobbiamo trovare i soldi per l'avvocato - dice, lì si pagano anche il carcere, le telefonate ai parenti, il cibo, tutto". Intanto, non sono arrivati in cella nemmeno i "vestiti puliti consegnati al direttore della struttura detentiva", chiesti da Sacco molti mesi fa.
Letizia Tortello
Il processo a suo carico non è mai iniziato: "Il primo rinvio è stato il 7 gennaio - spiega a La Stampa la fidanzata -, ma i poliziotti non si sono presentati. Ora la data dell'udienza è fissata per il 24 gennaio". Si rimanda di mese in mese, "il giudice non ha nemmeno formulato l'imputazione, perché vuole sentire prima gli inquirenti, e intanto Massimo è tenuto in carcere malato, è dimagrito a vista d'occhio", spiega disperata la compagna.
Racconta di minacce da parte degli agenti, botte e torture: "Il suo stato di salute è ormai al collasso, da 87 chili ora ne pesa 68". La coppia vive negli Emirati Arabi dal 2015. Lui al momento dell'arresto era titolare di una società di ristrutturazione. Se l'accusa a carico del 53enne fosse quella di traffico internazionale di stupefacenti, rischierebbe anche la pena di morte. Per uso e possesso di droga, la pena prevista è di sei mesi, lui è in cella da dieci. Ma il pericolo imminente è quello per la salute. Tante che la donna si è rivolta alla trasmissione "I lunatici" di Radio2.
Ha riferito l'inferno in cui vive Sacco: "Hanno fatto di tutto per farlo confessare. Ha subito ricatti. Il direttore del carcere gioca da tre mesi con la sua vita". L'imprenditore è stato male, è stato trasportato in ospedale, dove gli hanno fatto esami del sangue e un'ecografia alla milza, perché si stava ingrossando di giorno in giorno. Il medico emiratino ha riscontrato un'anemia e prescritto ferro. Ma lui è affetto da una malattia di tipo mediterraneo, che ad Abu Dhabi non conoscono e non sanno come trattare, che comporta un'eccessiva produzione di ferro e andrebbe trattata con l'acido folico. "Rischio che a breve una leucemia", denuncia.
La Farnesina sta seguendo "dal principio e con la massima attenzione tramite l'ambasciata ad Abu Dhabi" il caso, dichiara di "vegliare sulle condizioni detentive". Moscatelli, che a dicembre ha scritto al presidente della Repubblica Mattarella, ha avviato anche una colletta trai famigliari: "Dobbiamo trovare i soldi per l'avvocato - dice, lì si pagano anche il carcere, le telefonate ai parenti, il cibo, tutto". Intanto, non sono arrivati in cella nemmeno i "vestiti puliti consegnati al direttore della struttura detentiva", chiesti da Sacco molti mesi fa.
Letizia Tortello
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