Il campo profughi di Moria, cittadina dell'isola di Lesbo a pochi chilometri da Mitilene, è circondato da reti e filo spinato e assomiglia a una prigione. È sovraffollato dal 2015, l'anno in cui la Grecia vide arrivare sulle proprie coste più di 800 mila mila profughi da Siria, Afghanistan, Iran, Somalia ed Eritrea.
Su una capienza di 3 mila posti, vi soggiornano oggi più 7 mila richiedenti asilo. Attorno al campo si è costituita spontaneamente l'estensione informale denominata Olive Grove, boschetto di ulivi, un accampamento -jungle: le strade sono un pantano a causa delle frequenti piogge, i rifiuti sono ovunque, il freddo è pungente e non c'è nulla con cui riscaldarsi, fatta eccezione per qualche fuoco acceso fuori dalle tende. Alcuni profughi ne alimentano le braci con plastica di scarto, mentre diversi bambini ci giocano attorno incuranti dell'odore acre.
Francesca Giani e Giacomo Rota
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