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mercoledì 2 gennaio 2019

Sea Watch e Sea Eye, continua la vergognosa odissea. 49 naufraghi senza un porto sicuro per approdare da 10 giorni. Urgente mettere in sicurezza donne, uomini e bambini in condizioni sempre più critiche.

Adnkronos
Continua l'odissea delle navi Sea Watch e Sea Eye, da giorni in mare con a bordo 49 naufraghi soccorsi nel Mediterraneo. Nello specifico, 32 persone dal 22 dicembre si trovano sulla Sea Watch e altre 17 dal 29 dicembre sono sulla Sea Eye. 


"Nessuno potrà dire che non lo sapeva. A causa della lunga permanenza a bordo con cattive condizioni meteo, molti degli ospiti soffrono di forte mal di mare. Per una persona malnutrita e indebolita, la conseguente disidratazione può mettere a repentaglio la sua condizione” scrive Sea-Watch Italia in un tweet allegando il rapporto del team di medici a bordo della nave che lanciano un appello chiedendo la disponibilità di un porto sicuro.

Riccardo Noury, portavoce della sezione italiana di Amnesty International, lancia un appello attraverso l'Adnkronos: "Non rimangano un minuto di più a bordo. E' rischioso, fateli approdare". "Sono molto preoccupato - dice - la situazione è drammatica e si aggrava sempre più sia dal punto di vista delle condizioni meteo, che sono in peggioramento, sia dal punto di vista sanitario: troppi giorni e troppe persone a bordo, anche donne e bambini, il rischio di epidemie è alto". 

"Ciò di cui ho paura, e spero di sbagliarmi, è che questo gioco cinico sulla vita di esseri umani venga portato fino all'estremo possibile perché, complice il clima, la distrazione per via delle feste e il fatto che non sono 300 ma 49, questa volta non si vede l'ombra di un governo disponibile". 

Per quanto riguarda la questione sicurezza e immigrazione, Noury afferma che "se noi analizziamo la cronaca degli attentati terroristici in Europa, possiamo constatare che il terrorismo nasce in casa e non arriva da fuori. E se noi continuiamo ad agitare lo spettro dell'approdo del terrorismo via mare dimenticandoci che in realtà lo abbiamo già in casa, dal punto di vista della sicurezza è un esercizio inutile e anche dannoso. 

E dal punto di vista del rispetto dei diritti umani è uno scempio completo. Abbiamo l'Europa - conclude - contro 49 persone".

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