Tredici minori figli di migranti e ospiti a Ceraso (piccolo comune in provincia di Salerno) sono diventati cittadini onorari. L’annuncio, che risale a un mese fa, è l’ennesimo esempio di integrazione che contraddistingue il paese, la cui comunità straniera è ormai perfettamente integrata nella popolazione.
I minori, tra cui spicca la neonata Suheila, riceveranno la cittadinanza onoraria oggi 19 febbraio alle 15,30 a Palazzo di Lorenzo. Il sindaco Gennaro Maione consegnerà personalmente le onorificenze ai giovani cittadini. “Purtroppo è solo un riconoscimento simbolico, avremmo voluto fare di più – sono le parole del sindaco – ma la legge non lo consente. È comunque un segnale importante per la piena integrazione. È il nostro modo per dire no al decreto Salvini”. Tra poco però scadrà il permesso dei migranti per restare all’interno del progetto SPRAR (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) e perciò saranno costretti ad abbandonare le case nelle quali vivono.
Molti dei migranti che risiedono a Ceraso sono arrivati in Italia nel maggio del 2017, e grazie agli sforzi dell’amministrazione sono riusciti a trovare un lavoro, cosa che gli ha permesso di integrarsi più velocemente nella comunità locale. “Era opportuno che lavorassero –ha spiegato Maione– così la gente del paese non li ha visti restare senza far nulla e li ha accettati ancora meglio”.
Alla cerimonia saranno presenti, oltre al sindaco di Ceraso, la vicesindaco Pamela Ferrara, il presidente di Libera don Luigi Ciotti, il presidente della cooperativa sociale Emiliano Sanges, l’assessore ai Beni confiscati di Pignataro Maggiore Vincenzo Romagnolo, l’assessore ai Diritti di Cittadinanza e alla coesione sociale Laura Marmorale, Luisa Cavaliere dell’associazione culturale Festinalente e Riccardo Russo del servizio centrale SPRAR.
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