Novità il libreria e on-line
Dall'introduzione di Mario Marazziti
... "Questo libro ci porta dentro le mura del carcere e ci aiuta a guardare. E a vedere. A incontrare persone. Che l’autore chiama “amici”. Da molti anni entra a Regina Coeli, a Rebibbia, in molti altri istituti penitenziari italiani con altri della Comunità di Sant’Egidio, assieme ad altri volontari e persone di buona volontà. E’ un lavoro straordinario di umanizzazione, che aiuta a prevenire la radicalizzazione, anche tra i detenuti stranieri, quando l’isolamento rischia di creare contrapposizione e le notizie di fuori possono essere deformate. E’ una presenza che negli anni ha trovato i modi, assieme al personale di custodia, per riattivare percorsi di studio, di salute, progetti di vita. “L’amicizia cambia il mondo”, dicono – e fanno – a Sant’Egidio. L’autore, nel tempo, ha conosciuto umanità dure farsi tenere, rinascite e cadute inaspettate, rabbie sciogliersi, ma anche la difficoltà di fare qualcosa per dare una mano anche dopo, per aiutare a non tornare indietro. Ha anche conosciuto fallimenti, che si sentono, anche se nel libro se ne parla poco. E in maniera garbata ci mette in contatto con umanità dolenti e con piccole e grandi guarigioni, attraverso una scrittura sobria, non da protagonista. E’ un libro che fa bene, perché aiuta a vedere il mondo a colori e non solo in bianco e nero, e non tutto il bianco da una parte e tutto il nero dall’altra.
È un libro che accorcia le distanze e che aiuta ad accorciarle, senza paura di rimanere contagiati da un mondo fatto di odori e storie forti, di necessità piccole e quotidiane, di freddo e di caldo, di sogni semplici, un abbraccio con i familiari, di solidarietà profonde, ma anche di solidarietà malate, di paura e di piccole e non solo piccole violenze.
Quello che emerge è che anche nelle situazioni più bloccate è possibile cambiare. Anche se a volte sembra che non si riesca. Ma quello che fa la differenza è proprio quell’accorciare le distanze, l’amicizia, quella familiarità calda ma non ingenua che permette di resistere alla rassegnazione, di offrire a chi è recluso di essere preso sul serio. Di essere ascoltato. Di essere rimproverato e contraddetto, senza paternalismi." ...
Altre informazioni sul libro >>>
Ezio Savasta
Liberi dentro
Cambiare è possibile anche in carcere
Introduzione di Mario Marazziti
Infinito Edizioni ISBN 978-88-6861-330-3 € 14.00
Cambiare è possibile anche in carcere
Introduzione di Mario Marazziti
Infinito Edizioni ISBN 978-88-6861-330-3 € 14.00
Dall'introduzione di Mario Marazziti
... "Questo libro ci porta dentro le mura del carcere e ci aiuta a guardare. E a vedere. A incontrare persone. Che l’autore chiama “amici”. Da molti anni entra a Regina Coeli, a Rebibbia, in molti altri istituti penitenziari italiani con altri della Comunità di Sant’Egidio, assieme ad altri volontari e persone di buona volontà. E’ un lavoro straordinario di umanizzazione, che aiuta a prevenire la radicalizzazione, anche tra i detenuti stranieri, quando l’isolamento rischia di creare contrapposizione e le notizie di fuori possono essere deformate. E’ una presenza che negli anni ha trovato i modi, assieme al personale di custodia, per riattivare percorsi di studio, di salute, progetti di vita. “L’amicizia cambia il mondo”, dicono – e fanno – a Sant’Egidio. L’autore, nel tempo, ha conosciuto umanità dure farsi tenere, rinascite e cadute inaspettate, rabbie sciogliersi, ma anche la difficoltà di fare qualcosa per dare una mano anche dopo, per aiutare a non tornare indietro. Ha anche conosciuto fallimenti, che si sentono, anche se nel libro se ne parla poco. E in maniera garbata ci mette in contatto con umanità dolenti e con piccole e grandi guarigioni, attraverso una scrittura sobria, non da protagonista. E’ un libro che fa bene, perché aiuta a vedere il mondo a colori e non solo in bianco e nero, e non tutto il bianco da una parte e tutto il nero dall’altra.
È un libro che accorcia le distanze e che aiuta ad accorciarle, senza paura di rimanere contagiati da un mondo fatto di odori e storie forti, di necessità piccole e quotidiane, di freddo e di caldo, di sogni semplici, un abbraccio con i familiari, di solidarietà profonde, ma anche di solidarietà malate, di paura e di piccole e non solo piccole violenze.
Quello che emerge è che anche nelle situazioni più bloccate è possibile cambiare. Anche se a volte sembra che non si riesca. Ma quello che fa la differenza è proprio quell’accorciare le distanze, l’amicizia, quella familiarità calda ma non ingenua che permette di resistere alla rassegnazione, di offrire a chi è recluso di essere preso sul serio. Di essere ascoltato. Di essere rimproverato e contraddetto, senza paternalismi." ...
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