La Repubblica
Dal 19 dicembre, il Sudan è scosso da proteste contro il presidente Omar al Bashir, che, secondo le organizzazioni per i diritti umani, hanno causato la morte di almeno 45 persone. Su Facebook l'iniziativa delle donne sudanesi. L'inchiesa di BuzzFeed News.
Khartoum. Le donne in Sudan stanno usando gruppi privati di Facebook creati appositamente per denunciare i funzionari di sicurezza dello Stato che brutalizzano i manifestanti durante le enormi proteste anti-governative che stanno investendo il Paese. Quando agenti della sicurezza e polizia hanno abusato del loro potere, le donne hanno pubblicato volti e nomi. Gli agenti sono stati perseguitati da persone dei loro quartieri, picchiati e talvolta cacciati fuori dalla città.
Tali gruppi, accessibili solo tramite una rete privata virtuale (VPN), visto che il governo ha bloccato tutti i social media, fanno parte della risposta al brutale giro di vite contro le proteste che stanno mettendo in ginocchio il Paese da dicembre. Sono le più imponenti contro il regime del presidente Omar al-Bashir, in carica dal 1989, accusato dai manifestanti di applicare leggi oppressive e di distruggere l'economia.
Le leggi sulla moralità del Sudan impediscono alle donne di riunirsi in pubblico. Dettano loro quali vestiti indossare e autorizzano l'uso di punizioni corporali, come la flagellazione e la lapidazione, nel caso in cui vìolino o critichino le regole. Ora ci sono decine di gruppi sulla piattaforma con migliaia di membri. Sono riservati alle donne sudanesi e sono stati creati molto prima dell'inizio delle proteste.
I gruppi di Facebook sono diventati talmente noti al popolo sudanese che gli agenti di sicurezza hanno iniziato a nascondere i loro volti in pubblico per paura di apparire sul social. "Nessuno aveva mai pensato che avremmo potuto fare il cambiamento come donne, ma siamo più potenti di qualsiasi governo", ha detto Enas Suliman, un insegnante di 26 anni che ha protestato a dicembre, a BuzzFeed News.
Continua a leggere l'articolo >>>
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.