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venerdì 15 marzo 2019

La vera emergenza del mondo si chiama acqua (e quando ce ne accorgeremo sarà troppo tardi). Previsti 150 milioni di migranti ambientali

Linkiesta
Entro il 2030 una persona su due vivrà in zone a rischio siccità. Le ricerche individuano il Medio Oriente, il Sahel, l’Africa centrale e l’Asia centrale e orientale tra le aree più colpite. In futuro, i profughi legati agli effetti del cambiamento climatico potranno essere oltre 150 milioni.


Nella smania neoliberista di possedere le risorse naturali, anche l'acqua è diventata oggetto di scontri commerciali, tensioni sociali e guerre internazionali. Tanto più che l'«oro blu» sta diventando un bene molto prezioso: entro il 2030 una persona su due al mondo vivrà in zone ad elevato stress idrico. Già oggi multinazionali che imbottigliano l'«acqua del sindaco» rivendendola a peso d'oro mettono le mani su sorgenti, laghi e fiumi. Perché acqua ne serve molta, anzi moltissima. Per tutto. Per produrre la Coca-Cola che viene quotidianamente venduta servono ogni giorno 75 miliardi di litri di acqua.

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