Sono 7.300 i bambini sfollati in Libia a causa degli scontri in corso. E' il dato, aggiornato al 15 aprile, dell'Unicef all'ANSA.
Le persone che hanno invece chiesto di essere evacuate e che si trovano tuttora nelle aree del conflitto sono circa 4.500, fra cui 1.800 bambini.
L'Unicef sta attuando una risposta rapida all'emergenza attraverso la consegna di pacchi di beni essenziali, come cibo e aiuti per l'igiene. Circa 200 famiglie (circa 1.000 persone, fra cui bambini) sono state assistite dall'inizio della crisi.
L'Unicef sta inoltre fornendo aiuti igienico-sanitari essenziali, medicine e kit per l'istruzione, per un'assistenza immediata ai bambini e alle famiglie colpiti dal conflitto e sfollati. Come parte della risposta sanitaria, inoltre, sta lavorando per supportare le strutture sanitarie in aree colpite dalla guerra: quattro kit medici sono stati ad esempio forniti all'ospedale di Zintan, sufficienti per l'assistenza sanitaria di base ad almeno 10.000 persone per tre mesi.
L'organizzazione sta anche assicurando servizi psicosociali ai bambini sfollati e supporto psicosociale alle loro famiglie. Dall'inizio del conflitto, oltre 100 ragazzi e ragazze e 50 genitori hanno beneficiato di programmi di protezione dell'infanzia e di sensibilizzazione.
Per rispondere alle emergenze a Tripoli e in Libia occidentale, l'Unicef e i suoi partner hanno lanciato un appello urgente di 4,77 milioni di dollari per continuare a fornire assistenza multisettoriale ai bambini e alle loro famiglie direttamente colpiti dal conflitto.
Intanto, il bilancio delle vittime degli scontri a Tripoli è salito a 174 morti e 756 feriti. Lo riferisce l'Organizzazione mondiale della Sanità nel Paese nordafricano.
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