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mercoledì 8 maggio 2019

Dietrofront del Brunei: non applicherà la pena di morte per i gay e adulteri

Avvenire
Dopo le accuse da ogni parte del mondo, il sultano precisa: la moratoria sulla pena di morte si applicherà anche alla lapidazione per omosessualità e adulterio, da poco diventata legge.


Il sultano del Brunei ha detto che la moratoria sulla pena di morte si applicherebbe anche alle condanne a morte per lapidazione per l'omosessualità e l'adulterio, la cui istituzione nel quadro della Sharia aveva suscitato indignazione internazionale. 

Questa è la prima volta che il sultano Hassanal Bolkiah si esprime pubblicamente sulla nuova legislazione ispirata dall'islam dalla sua entrata in vigore nel mese di aprile e sembra che abbia in tal modo cercato di placare i suoi molti critici.

Il nuovo codice, che prevede anche l'amputazione di una mano o un piede per i ladri in questo piccolo Paese sull'isola di Borneo, aveva scatenato la condanna delle Nazioni Unite, di Ong e di molti governi.

In un discorso televisivo prima del mese di digiuno musulmano del Ramadan, il sultano ha dichiarato: «Sono consapevole che ci sono molte domande e percezioni errate sull'attuazione del nuovo codice penale. Non ci dovrebbe essere alcuna preoccupazione per la Sharia, perché è piena di misericordia e delle benedizioni di Allah».

«Come è ovvio per più di due decenni abbiamo praticato una moratoria de facto sulla esecuzione della pena di morte per i casi finiti in giudizio nell'ambito del codice civile», ha detto. «Questo vale anche per i casi decisi nell'ambito del nuovo codice penale islamico, che fornisce un quadro più ampio» ha aggiunto il sultano.

Il sultano ha anche promesso che il Brunei ratificherà la convenzione delle Nazioni Unite contro la tortura, firmata dal Paese diversi anni fa.

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