Dopo mille insistenze dei medici, a maggio la difensora dei diritti umani iraniana Narges Mohammadi è stata autorizzata al ricovero ed è stata sottoposta a un intervento di urgenza per asportarle l'utero.
Nel 2012 Narges Mohammadi era stata condannata a sei anni di carcere ma era stata presto rilasciata a causa delle sue condizioni di salute. Proprio per questo motivo, non avrebbe mai dovuto trascorrere un giorno in più in carcere. Invece, nel 2016 le è stata inflitta un'altra condanna, stavolta a 16 anni.
La "colpa" di Narges Mohammadi è di aver invocato l'abolizione della pena di morte, aver parlato di diritti umani con rappresentanti di istituzioni internazionali e aver preso parte a manifestazioni pacifiche per i diritti delle donne, in un periodo in cui erano frequenti gli attacchi con l'acido nei loro confronti.
I suoi familiari chiedono ora che sia scarcerata per motivi di salute o, almeno, che possa trascorrere in ospedale tutto il periodo post-operatorio necessario. La situazione di Narges Mohammadi ricorda quella di Ahmadreza Djalali, scienziato esperto in Medicina dei disastri, condannato alla pena capitale e che rischia di morire in carcere a causa del rapido deterioramento delle condizioni di salute. Sua moglie Vida Mehrannia lancerà da Roma dopodomani un appello per la sua scarcerazione.
di Riccardo Noury
La "colpa" di Narges Mohammadi è di aver invocato l'abolizione della pena di morte, aver parlato di diritti umani con rappresentanti di istituzioni internazionali e aver preso parte a manifestazioni pacifiche per i diritti delle donne, in un periodo in cui erano frequenti gli attacchi con l'acido nei loro confronti.
I suoi familiari chiedono ora che sia scarcerata per motivi di salute o, almeno, che possa trascorrere in ospedale tutto il periodo post-operatorio necessario. La situazione di Narges Mohammadi ricorda quella di Ahmadreza Djalali, scienziato esperto in Medicina dei disastri, condannato alla pena capitale e che rischia di morire in carcere a causa del rapido deterioramento delle condizioni di salute. Sua moglie Vida Mehrannia lancerà da Roma dopodomani un appello per la sua scarcerazione.
di Riccardo Noury
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.