L’Ong ha chiesto al relatore speciale Onu di recarsi sul posto «per constatare i gravi oltraggi ai diritti delle persone perpetrati dalle autorità francesi»
«Ogni notte, al posto di frontiera di Mentone (in Francia, ndr), delle persone vengono rinchiuse nei container», questa la denuncia pubblicata su Twitterdall’Ong Medecins du Monde che ha già allertato la procura di Nizza.
Cosa succede in Francia: i dati
A fine giugno 2019 sono state depositate 13 segnalazioni presso la Procura di Nizza. Tutte riguardano la privazione illegale di libertà di cui sarebbero state oggetto delle persone nella fase precedente al loro respingimento in Italia.
Negli ultimi 12 mesi 18.125 persone sono state respinte alla frontiera di Ventimiglia dalla polizia francese. La maggioranza provenienti da Nigeria, Mali, Costa d’Avorio, Guinea e Algeria.
Numeri che si aggiungono a quelli espulsi a causa del Trattato di Dublino e riaccompagnati a Bardonecchia o fatti volare dall’Austria, Olanda e Germania di nuovo in Italia.
I dati, come riporta il Fatto Quotidiano, vengono dal Ministero dell’Interno. Il quotidiano è riuscito a ottenerli grazie alla richiesta dell’avvocato Alessandra Ballerini impegnata nell’Associazione Diritti e Frontiere.
Da gennaio a giugno sono stati respinte al confine francese 8.200 persone. Un numero elevato che si ricollega ai problemi derivanti dalla convenzione di Dublino che prevede che la verifica delle procedure d’asilo vengano fatto nel Paese di primo arrivo. Una procedura su cui il vicepremier Salvini è intrevenuto aspramente molte volte, senza mai, però, partecipare ai tavoli europei per modificarne i contenuti.
Ma dal 2014 lo Stato italiano avrebbe incassato 200 milioni dalla Commissione per far fronte alle spese di protezione internazionale, a cui si aggiungono i 653,7 milioni di euro assegnati nell’ambito del Fondo Asilo (AMIF) e del Fondo sicurezza interna (ISF).
I container
«In effetti, ogni sera – prosegue Medecins du Monde nel testo sottoscritto da altre Ong come Amnesty International e Caritas France – degli individui vengono rinchiusi per tutta la notte, in moduli “Algeco” adiacenti al posto di polizia situato al confine di Mentone. Questi moduli sono container di 15 m, sprovvisti di letti, in cui possono essere trattenute decine di persone simultaneamente, private di cibo, per una durata di tempo che supera ampiamente le quattro ragionevoli ore di privazione di libertà consentite dal Consiglio di Stato».
Anche dei minori sarebbero stati «regolarmente rinchiusi insieme agli adulti e le donne non vengono sempre separate dagli uomini» fanno sapere dall’Ong.
L’appello al relatore speciale Onu
Anche se al momento non si sono osservati «cambiamenti nelle procedure amministrative e di polizia», le Ong chiedono di includere i 13 nuovi casi nell’inchiesta giudiziaria.
Infine l’invito al relatore speciale Onu, Felipe Gonzalez Morales, affinché possa recarsi il prima possibile sul posto «per constatare i gravi oltraggi ai diritti delle persone esiliate perpetrati dalle autorità francesi» e «formulare le opportune raccomandazioni che, speriamo, facciano finalmente rispettare i diritti al confine franco-italiano».
«In effetti, ogni sera – prosegue Medecins du Monde nel testo sottoscritto da altre Ong come Amnesty International e Caritas France – degli individui vengono rinchiusi per tutta la notte, in moduli “Algeco” adiacenti al posto di polizia situato al confine di Mentone. Questi moduli sono container di 15 m, sprovvisti di letti, in cui possono essere trattenute decine di persone simultaneamente, private di cibo, per una durata di tempo che supera ampiamente le quattro ragionevoli ore di privazione di libertà consentite dal Consiglio di Stato».
Anche dei minori sarebbero stati «regolarmente rinchiusi insieme agli adulti e le donne non vengono sempre separate dagli uomini» fanno sapere dall’Ong.
L’appello al relatore speciale Onu
Anche se al momento non si sono osservati «cambiamenti nelle procedure amministrative e di polizia», le Ong chiedono di includere i 13 nuovi casi nell’inchiesta giudiziaria.
Infine l’invito al relatore speciale Onu, Felipe Gonzalez Morales, affinché possa recarsi il prima possibile sul posto «per constatare i gravi oltraggi ai diritti delle persone esiliate perpetrati dalle autorità francesi» e «formulare le opportune raccomandazioni che, speriamo, facciano finalmente rispettare i diritti al confine franco-italiano».
Fabio Giuffrida
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