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venerdì 5 luglio 2019

Migranti - Sea-Eye, salvati 65 naufraghi al largo della Libia. Rifiutano di riportarli nei lager libici e aspettano l'offerta di un porto sicuro

La Repubblica
La nave Alan Kurdi, che ha rifiutato di attraccare in Libia, aspetta una risposta da Roma, Malta e Tripoli. Salvini: "In Italia non arrivano", poi dà l'ok per fornire una nave dove trasportare i migranti dal veliero di Mediterranea a La Valletta.
AFP
La nave Alan Kurdi della ong tedesca Sea-Eye ha soccorso e salvato stamani 65 migranti al largo della Libia. Ora attende una risposta da Malta, Roma e Tripoli per la presa in carico dei migranti. A bordo del gommone soccorso c'è una giornalista.

"In Italia non arrivano: c'è un porto maltese a disposizione, vanno a Malta, e la ong tedesca può scegliere fra la Tunisia e la Germania". Così il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, rispondendo a una domanda dei cronisti a Trieste. "Chiunque difenda i confini e la sicurezza del mio Paese è benvenuto", ha aggiunto. 

E poi raggiunto al telefono avrebbe detto: "Si può fare", acconsentendo a fornire una nave per trasportare i migranti che si trovano sul veliero Alex a Malta.

"Salvare vite in mare è un compito europeo": così una portavoce del governo tedesco Martina Fiez. "Siamo al corrente della notizia della nave Alan Kurdi", ha proseguito, "sottolineiamo ancora una volta che il nostro obiettivo come governo tedesco è trovare una soluzione veloce: si tratta di trovare un porto sicuro e di chiarire la questione della redistribuzione" in ambito europeo.

Berlino precisa anche che "al momento il governo federale non ha ricevuto alcuna richiesta di accoglienza delle persone" sbarcate a Lampedusa alcuni giorni fa dalla nave dell'ong tedesca Sea Watch. All'indomani dello sbarco, la Germania aveva infatti annunciato la propria disponibilità di accogliere un terzo dei 40 migranti sbarcati dopo il contestato ingresso in porto della nave. Allo stato attuale però secondo Berlino non sono giunte richieste formali.

"La guardia costiera libica ci ha inviato un'e-mail di assegnazione di un porto in Libia" per far sbarcare le 65 persone a bordo di Alan Kurdi ma "abbiamo respinto questa indicazione". Lo scrive su twitter la ong tedesca Sea Eye. "La guardia costiera finanziata dall'Ue ci chiede di violare il diritto internazionale. Non riporteremo le persone salvate nelle prigioni di tortura libiche"

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