L'atto del ministro dell'Interno uscente dopo la richiesta di un porto sicuro da parte della Capitaneria. Stamattina la nave di Mediterranea ha soccorso un'imbarcazione con 98 migranti, tra cui molti minori e donne incinte. "Ma prima sei persone sono annegate". La ong aveva respinto l'invito a rivolgersi alla Libia: "Non è un porto sicuro, c'è la guerra civile".
Divieto di ingresso, transito e sosta nelle acque territoriali per la Mare Jonio, la nave di Mediterranea saving humans che stamattina ha soccorso e preso a bordo circa 100 migranti su un gommone alla deriva.
Lo ha firmato il ministro dell'Interno uscente, Matteo Salvini, in una giornata che vede ancora bambini in mezzo al mare, a rischio della loro vita, mentre sono stati bloccati i voli degli aerei delle organizzazioni umanitarie che dall'alto pattugliano in cerca di naufraghi.
La richiesta della Capitaneria
Era stato l'Mrcc di Roma - il centro di coordinamento dei soccorsi italiano - a "interessare le competenti autorità italiane per l'individuazione di un place of safety", il porto sicuro più vicino in cui sbarcare i migranti. La comunicazione, la prima di questo genere, dopo tanti mesi in cui la Capitaneria di porto italiana si era rifiutata di gestire le emergenze della cosiddetta zona Sar libica, è arrivata alla Mare Jonio dopo che i volontari di Mediterranea avevano invocato "un segno di discontinuità" rispetto alle precedenti gestioni. La palla, questo il senso della comunicazione della Capitaneria, è quindi passata nelle mani del ministro dell'Interno uscente Matteo Salvini. Che ha risposto come si poteva attendere.
Il salvataggio
Questa mattina la Mare Jonio, la nave della piattaforma umanitaria italiana Mediterranea, aveva soccorso un gommone in avaria pieno di bambini sotto i dieci anni (molti anche di pochi mesi). "Siete arrivati appena in tempo. Il gommone stava per collassare, la scorsa notte ha cominciato a sgonfiarsi. Un'onda l'ha piegato, e molti di noi sono caduti in acqua. Sei di noi non sapevano nuotare e sono morti", hanno detto i migranti.
Il salvataggio è avvenuto all'alba, a circa 70 miglia a Nord di Misurata. Avvistati sul radar alle prime luci del giorno, i migranti - in tutto erano 98, provenienti da Costa D'avorio, Camerun, Gambia e Nigeria - sono stati trasportati tutti a bordo del rimorchiatore dopo un'operazione durata più di due ore.
"Abbiamo individuato il loro gommone, sovraffollato - informa la ong - alla deriva e con un tubolare già sgonfio con il nostro radar, e per fortuna siamo arrivati in tempo per portare soccorso", che è stato completato alle 8.35 di questa mattina.
Era stato l'Mrcc di Roma - il centro di coordinamento dei soccorsi italiano - a "interessare le competenti autorità italiane per l'individuazione di un place of safety", il porto sicuro più vicino in cui sbarcare i migranti. La comunicazione, la prima di questo genere, dopo tanti mesi in cui la Capitaneria di porto italiana si era rifiutata di gestire le emergenze della cosiddetta zona Sar libica, è arrivata alla Mare Jonio dopo che i volontari di Mediterranea avevano invocato "un segno di discontinuità" rispetto alle precedenti gestioni. La palla, questo il senso della comunicazione della Capitaneria, è quindi passata nelle mani del ministro dell'Interno uscente Matteo Salvini. Che ha risposto come si poteva attendere.
Il salvataggio
Questa mattina la Mare Jonio, la nave della piattaforma umanitaria italiana Mediterranea, aveva soccorso un gommone in avaria pieno di bambini sotto i dieci anni (molti anche di pochi mesi). "Siete arrivati appena in tempo. Il gommone stava per collassare, la scorsa notte ha cominciato a sgonfiarsi. Un'onda l'ha piegato, e molti di noi sono caduti in acqua. Sei di noi non sapevano nuotare e sono morti", hanno detto i migranti.
Il salvataggio è avvenuto all'alba, a circa 70 miglia a Nord di Misurata. Avvistati sul radar alle prime luci del giorno, i migranti - in tutto erano 98, provenienti da Costa D'avorio, Camerun, Gambia e Nigeria - sono stati trasportati tutti a bordo del rimorchiatore dopo un'operazione durata più di due ore.
"Abbiamo individuato il loro gommone, sovraffollato - informa la ong - alla deriva e con un tubolare già sgonfio con il nostro radar, e per fortuna siamo arrivati in tempo per portare soccorso", che è stato completato alle 8.35 di questa mattina.
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