Lo denuncia la Sea Watch: nessuna autorità istituzionale o politica ha sentito il bisogno di recarsi a Lampedusa per omaggiare queste donne e bambine
Il Naufragio in cui sono morte le 13 migranti a largo di Lampedusa è avvenuto a distanza di soli due giorni dal 3 ottobre, giorno in cui ricorreva l'anniversario del terribile naufragio del 2013 in cui oltre 300 persone persero la vita.
Certo, 13 contro 300 è una bella differenza. Ma ormai siamo arrivati a questo, a ridurre l'importanza che diamo alla vita umana a delle cifre. E 13 donne morte, con la più piccola di appena 12 anni, non sono a quanto pare abbastanza da smuovere le coscienze di questo paese.
Lo abbiamo visto ieri, con gli agghiaccianti commenti piovuti sulla memoria di queste povere donne e di chi è riuscito a sopravvivere. Lo rivediamo oggi, con l'abominevole assenza di qualsiasi istituzione ai funerali delle 13 donne, celebrati presso la Casa della Fraternità dal parroco di Lampedusa, don Carmelo La Magra.
Sea Watch lo scrive in un tweet: "Dove siete tutti. Nessuno è venuto a poggiare un fiore sulle bare delle 13 donne, a guardare in faccia i sopravvissuti, a sostenere i soccorritori. Una tragedia avvolta nell'indifferenza delle istituzioni".
Giorgia Linardi, portavoce di Sea Watch, lo ribadisce: "È assurdo che nessuno abbia sentito l'esigenza di venire sull'isola per commerare queste persone. Qui ci sono 13 salme di donne, noi siamo presenti insieme alle forze dell’ordine, ai soccorritori, a tutti coloro che si stanno impegnando in questi giorni nel recupero degli altri dispersi.
Per la tragedia di Trieste le istituzioni si sono mosse, qui non è venuto nessuno, evidentemente ci sono standard diversi rispetto al tipo di disgrazia. E’ ancora più incredibile che tutto questo avvenga nei giorni in cui i ministri degli Interni sono a Lussemburgo per discutere di questo tema.
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