Domenica almeno 18 persone sono morte durante gli scontri fra detenuti in una prigione del centro del Paese. Gli scontri con "armi da fuoco, coltelli e machete" sono scoppiati nella prigione di El Porvenir a 60 chilometri a nord della capitale Tegucigalpa. La notte precedente, un'altra sparatoria aveva causato 18 morti e 16 feriti nella prigione di Tela.
I due massacri sono stati perpetrati poco dopo che il presidente honduregno Juan Orlando Hernández, aveva ordinato all'esercito di prendere il controllo delle prigioni nelle quali sono detenute 21mila persone. La decisione del presidente era stata presa dopo l'uccisione di 5 membri della gang della Mara Salvatrucha da parte di un altro detenuto nella prigione di massima sicurezza di La Tolva.
I due massacri sono stati perpetrati poco dopo che il presidente honduregno Juan Orlando Hernández, aveva ordinato all'esercito di prendere il controllo delle prigioni nelle quali sono detenute 21mila persone. La decisione del presidente era stata presa dopo l'uccisione di 5 membri della gang della Mara Salvatrucha da parte di un altro detenuto nella prigione di massima sicurezza di La Tolva.
Questo mentre il giorno prima era rimasto vittima di un colpo di pistola il direttore del principale istituto di massima sicurezza dell'Honduras. Il direttore era stato sospeso perché sotto inchiesta dopo l'assassinio di Magdaleno Meza un grosso trafficante di droga che aveva accusato il fratello del presidente honduregno poi riconosciuto colpevole di traffico di droga da un tribunale di New York ed ora rischia l'ergastolo.
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