È il coro scandito dai simpatizzanti che si sono riuniti davanti al palco a San Giovanni. Nespolo (Anpi): la Costituzione italiana è antifascista.
«Roma non si Lega». È il coro scandito dai simpatizzanti delle Sardine che si sono riuniti davanti al palco della manifestazione. In 35mila secondo la questura, molti di più secondo gli organizzatori. In ogni caso la piazza era piena.
"Siamo più di 100.000, abbiamo riempito piazza San Giovanni. E da domani ci confronteremo su ciò che sarà". Lo ha detto, al termine della manifestazione della Sardine a Piazza San Giovanni, Valerio Renzoni, uno degli organizzatore romani dell'evento. "Domani inizia una nuova fase. Ci sarà un momento in cui ci siederemo e ci guarderemo negli occhi, per confrontarci su ciò che è stato e su ciò che sarà".
"È stata - afferma ancora Renzoni - una piazza colorata, solidale, aperta. La partecipazione dei giovani è stata straordinaria. Migliaia di studenti, universitari, giovani lavoratori a dimostrazione che tra le nuove generazioni c'è voglia di cambiare le cose, c'è passione per la cosa pubblica e la politica"
La soddisfazione è evidente, ma occorrerà capire cosa si vuole fare. "I sondaggi che abbiamo noi sui territori ci dicono che il 99 per cento delle Sardine non vogliono fare un nuovo partito", dice Mattia Santori rispondendo ai giornalisti in piazza San Giovanni.
Tra le richieste, enumerate dal palco: "chi è eletto faccia politica nelle sedi proprie e non stia sempre in campagna elettorale", "chi è ministro comunichi solo per canali istituzionali", la politica sia trasparente nell'uso delle risorse sui social, "la stampa traduca le informazioni in messaggi fedeli ai fatti", "la violenza sia esclusa dalla politica nei toni e nei contenuti e quella verbale sia equiparata a quella fisica".
«Ci siamo riappropriati di piazza San Giovanni», ha detto al microfono uno degli organizzatori. Carla Nespolo, presidente dell'Anpi, ha preso la parola per portare il suo «solidale saluto» alla piazza. «Speranza è la parola che ci unisce. Lotta e speranza, futuro e presente da migliorare. È venuta da voi una grande ventata di speranza e impegno democratico. Odio gli indifferenti e io lo voglio dire forte: l'Anpi è con voi, i partigiani e le partigiane sono con voi. Lo ripetiamo, la Costituzione italiana non è afascista, la Costituzione italiana è antifascista».
In piazza San Giovanni alla manifestazione delle Sardine la folla - parecchie migliaia di persone - ha intonato Bella Ciao dopo l'intervento della presidente dell'Anpi. Poi è risuonato anche l'Inno di Mameli. C'è soprattutto il popolo che negli ultimi anni ha dato vita alle manifestazioni antifasciste e per i diritti tra coloro che stanno dando vita a piazza San Giovanni alla prima manifestazione romana delle Sardine, a un mese dalla loro prima apparizione a Bologna.
Alcune migliaia le persone che si sono radunate sul prato di fronte alla Basilica, tra loro i fazzoletti tricolori Anpi, molti anziani, diversi bambini e gli immancabili cartoncini con le sardine ritagliate con la scritta Roma non si Lega. I più giovani vanno a caccia di un selfie con uno dei portavoce del movimento, Mattia Santori.
Tra i manifestanti appelli contro «l'uomo forte» da solo al potere, «chiunque esso sia» e poi voci «contro le politiche di Matteo Salvini», ma anche di delusi «da un Pd non più di sinistra» e dal M5s che «da quando governa ha smarrito le sue radici». Appare lontano, al momento, l'obiettivo delle 100mila persone in piazza auspicato nei giorni scorsi dagli organizzatori.
«L'Italia dei grandi valori e non delle disuguaglianze dobbiamo tornare a essere. Abbiamo detto che l'immigrazione è un problema per nascondere i problemi veri...l'emigrazione è il vero problema. Questo è il grido della piazza: la politica ritrovi la strada dell'umanità. Questa piazza ci dice che dobbiamo voltare pagina. Siamo i partigiani del 2020, dobbiamo resistere. Non possiamo farci portare via la nostra
Costituzione e la nostra Europa, che deve mettere al centro l'uomo». Lo ha detto Pietro Bartolo, medico a Lampedusa per 28 anni ed europarlamentare, dal palco delle Sardine in piazza San Giovanni.
In contemporanea altre 200 Sardine si sono ritrovate a Parigi.
"È stata - afferma ancora Renzoni - una piazza colorata, solidale, aperta. La partecipazione dei giovani è stata straordinaria. Migliaia di studenti, universitari, giovani lavoratori a dimostrazione che tra le nuove generazioni c'è voglia di cambiare le cose, c'è passione per la cosa pubblica e la politica"
La soddisfazione è evidente, ma occorrerà capire cosa si vuole fare. "I sondaggi che abbiamo noi sui territori ci dicono che il 99 per cento delle Sardine non vogliono fare un nuovo partito", dice Mattia Santori rispondendo ai giornalisti in piazza San Giovanni.
Tra le richieste, enumerate dal palco: "chi è eletto faccia politica nelle sedi proprie e non stia sempre in campagna elettorale", "chi è ministro comunichi solo per canali istituzionali", la politica sia trasparente nell'uso delle risorse sui social, "la stampa traduca le informazioni in messaggi fedeli ai fatti", "la violenza sia esclusa dalla politica nei toni e nei contenuti e quella verbale sia equiparata a quella fisica".
«Ci siamo riappropriati di piazza San Giovanni», ha detto al microfono uno degli organizzatori. Carla Nespolo, presidente dell'Anpi, ha preso la parola per portare il suo «solidale saluto» alla piazza. «Speranza è la parola che ci unisce. Lotta e speranza, futuro e presente da migliorare. È venuta da voi una grande ventata di speranza e impegno democratico. Odio gli indifferenti e io lo voglio dire forte: l'Anpi è con voi, i partigiani e le partigiane sono con voi. Lo ripetiamo, la Costituzione italiana non è afascista, la Costituzione italiana è antifascista».
In piazza San Giovanni alla manifestazione delle Sardine la folla - parecchie migliaia di persone - ha intonato Bella Ciao dopo l'intervento della presidente dell'Anpi. Poi è risuonato anche l'Inno di Mameli. C'è soprattutto il popolo che negli ultimi anni ha dato vita alle manifestazioni antifasciste e per i diritti tra coloro che stanno dando vita a piazza San Giovanni alla prima manifestazione romana delle Sardine, a un mese dalla loro prima apparizione a Bologna.
Alcune migliaia le persone che si sono radunate sul prato di fronte alla Basilica, tra loro i fazzoletti tricolori Anpi, molti anziani, diversi bambini e gli immancabili cartoncini con le sardine ritagliate con la scritta Roma non si Lega. I più giovani vanno a caccia di un selfie con uno dei portavoce del movimento, Mattia Santori.
Tra i manifestanti appelli contro «l'uomo forte» da solo al potere, «chiunque esso sia» e poi voci «contro le politiche di Matteo Salvini», ma anche di delusi «da un Pd non più di sinistra» e dal M5s che «da quando governa ha smarrito le sue radici». Appare lontano, al momento, l'obiettivo delle 100mila persone in piazza auspicato nei giorni scorsi dagli organizzatori.
«L'Italia dei grandi valori e non delle disuguaglianze dobbiamo tornare a essere. Abbiamo detto che l'immigrazione è un problema per nascondere i problemi veri...l'emigrazione è il vero problema. Questo è il grido della piazza: la politica ritrovi la strada dell'umanità. Questa piazza ci dice che dobbiamo voltare pagina. Siamo i partigiani del 2020, dobbiamo resistere. Non possiamo farci portare via la nostra
Costituzione e la nostra Europa, che deve mettere al centro l'uomo». Lo ha detto Pietro Bartolo, medico a Lampedusa per 28 anni ed europarlamentare, dal palco delle Sardine in piazza San Giovanni.
In contemporanea altre 200 Sardine si sono ritrovate a Parigi.
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