La popolazione delle isole che ospitano i rifugiati protesta e sciopera contro il sovraffollamento dei campi. Medici Senza Frontiere denuncia la mancanza di cure mediche essenziali per i bambini gravemente malati
È sempre più pesante la condizione delle migliaia di profughi che vivono nei campi di accoglienza sulle isole greche di Lesbo, Samos e Chios. Nei 5 hotspot si trovano 38.000 persone, 20.000 delle quali solo a Lesbo. Tra loro ci sono ben 6 mila minori, dei quali un migliaio sono non accompagnati.
I campi stanno scoppiando a causa del sovraffollamento e delle precarie condizioni igieniche e anche la popolazione delle isole sta perdendo la pazienza. Il 22 gennaio miglia di persone hanno scioperato e manifestato a Mitilene, sull’isola di Lesbo. La maggior parte dei negozi sono rimasti chiusi e i servizi pubblici si sono fermati. Gli abitanti hanno chiesto alle autorità di risolvere il grave sovraffollamento dei campi. C’è chi lamenta un aumento della criminalità e furti di bestiame, ma il sentimento pià diffuso è che le risorse dell’isola non sono sufficienti per sostenere così tanta gente.
Medici senza Frontiere, presente con il suo personale a Lesbo, Samos, Chios e Atene, denuncia le condizioni dei campi e lamenta la mancanza dei servizi di cure essenziali per almeno 140 bambini gravemente malati. “Vediamo molti bambini colpite da malattie, con gravi problemi di cuore, diabete o asma, costretti a vivere in rifugi di fortuna, in condizioni orribili e antigieniche, senza accesso a cure mediche specialistiche e ai farmaci di cui hanno bisogno”, denuncia Vittoria Zingariello, responsabile del team degli infermieri di MSF a Lesbo.
Medici senza Frontiere, presente con il suo personale a Lesbo, Samos, Chios e Atene, denuncia le condizioni dei campi e lamenta la mancanza dei servizi di cure essenziali per almeno 140 bambini gravemente malati. “Vediamo molti bambini colpite da malattie, con gravi problemi di cuore, diabete o asma, costretti a vivere in rifugi di fortuna, in condizioni orribili e antigieniche, senza accesso a cure mediche specialistiche e ai farmaci di cui hanno bisogno”, denuncia Vittoria Zingariello, responsabile del team degli infermieri di MSF a Lesbo.
“La riluttanza del governo greco a trovare una soluzione rapida e sistemica per questi bambini”, aggiunge, “non è solo vergognosa, ma rischia anche di determinare danni irreparabili al loro stato di salute, se non di condurli addirittura alla morte”.
Secondo Tommaso Santo, capo missione di MSF in Grecia, “bambini, donne e uomini stanno pagando il prezzo ingiusto delle politiche migratorie basate sulla deterrenza. Negare ai bambini che soffrono di gravi malattie l’accesso alle cure mediche è solo l’ultima misura cinica che va oltre ogni immaginazione”.
Secondo Tommaso Santo, capo missione di MSF in Grecia, “bambini, donne e uomini stanno pagando il prezzo ingiusto delle politiche migratorie basate sulla deterrenza. Negare ai bambini che soffrono di gravi malattie l’accesso alle cure mediche è solo l’ultima misura cinica che va oltre ogni immaginazione”.
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