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venerdì 31 gennaio 2020

Messico, il muro della vergogna di Trump spazzato via dal vento. La natura corregge gli errori degli uomini.

Io Donna
Il forte vento ha abbattuto parte del muro di frontiera tra Stati Uniti e Messico per il quale il presidente americano Donald Trump ha lottato strenuamente

Se non lo capisce l’uomo che sta facendo qualcosa di sbagliato, ci pensa la natura. E siccome costruire muri è ingiusto, la natura li abbatte senza chiedere il permesso.

Questa volta è stato un forte vento ad abbattere parte del muro di frontiera tra Stati Uniti e Messico. Alcuni dei pannelli sono caduti sugli alberi dalla parte del lato messicano del confine con la California. Fortunatamente senza causare danni né feriti.

Donald Trump ha lottato strenuamente per ottenere l’allungamento di questa disumana barriera e, in un suo assurdo discorso, la definì una “grande e bella parete, dura”, “praticamente impenetrabile” e abbastanza calda da “friggere un uovo”.

Un ufficiale della dogana e della protezione delle frontiere a El Centro, ha dichiarato alla Cnn: «Questi pannelli sono stati recentemente installati e non erano ancora stati testati per resistere al vento. Per fortuna, non ci sono stati danni, né feriti».
Il muro della vergogna
Il muro messicano o muro di Tijuana, è conosciuto anche come “muro della vergogna”: il suo obiettivo è quello di rafforzare la barriera transfrontaliera in modo da bloccare il passaggio di migranti provenienti da Honduras, Guatemala e altri Paesi dell’America latina.

Trump e i suoi muri
Il muro fu una delle promesse elettorali di Trump, ma non è stato il tycoon a cominciarlo. La barriera, che si snoda per chilometri lungo la frontiera tra Tijuana e San Diego (le dimensioni sarebbero paragonabili solo a quelle della Grande muraglia cinese), ha iniziato ad essere costruita nel 1990 durante la presidenza George H. W. Bush.

Poi nel 1994 venne ulteriormente sviluppata durante l’era Clinton aggiungendo una presenza fissa di forze di polizia al confine.

5mila persone hanno perso la vita
È composta da lamiera metallica alta dai due ai quattro metri, ed è dotata di illuminazione ad altissima intensità. Una rete di sensori elettronici e di strumentazione per la visione notturna, è connessa via radio alla polizia di frontiera statunitense che, inoltre, utilizza un sistema di vigilanza permanente effettuato con veicoli ed elicotteri armati.

Trump sta spendendo centinaia di milioni di dollari per finire la costruzionedi questa barriera. L’obiettivo è arrivare alla valle del Rio grande.

Secondo i dati della Commissione nazionale per i diritti umani del Messico, sono morte 5mila persone nel tentativo di superare il confine alla ricerca di un’esistenza più dignitosa.
Non solo disumana
Non solo una misura assolutamente inaccettabile dal punto di vista umano, ma anche dal fortissimo impatto dal punto di vista ambientale: il muro infatti, sta distruggendo l’Organ Pipe Cactus National Monument, il monumento nazionale degli Stati Uniti d’America e riserva della biosfera UNESCO situato nell’estremo sud dell’Arizona.

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