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lunedì 3 febbraio 2020

Libia - Italia conferma accordo sui migranti senza modifiche, ignorando le gravi violenze e violazioni dei diritti umani diventa complice

La Repubblica
L'accordo "blocca-immigrati": il testo del "Memorandum" con il Paese africano rimarrà così com'è, nonostante gli impegni per cambiarlo. "Il governo italiano ignora le violenze inflitte a migliaia di persone".

Il 2 febbraio, tre anni dopo la firma, il Memorandum d’intesa sulla migrazione tra Italia e Libia sarà rinnovato per altri tre anni senza modifiche. L’accordo prevede che l’Italia aiuti le autorità marittime della Libia a fermare imbarcazioni in mare e a riportare le persone a bordo nei centri di detenzione libici, dove queste sono trattenute illegalmente e subiscono gravi violenze, tra cui stupri e torture. 
“Nei primi tre anni dalla firma dell’accordo - ha detto Marie Struthers, direttrice di Amnesty International per l’Europa. - almeno 40.000 persone, tra cui migliaia di minori, sono state intercettate in mare, riportate in Libia e sottoposte a sofferenze inimmaginabili. Solo questo mese, sono state intercettate 947 persone”.
Una scelta che va oltre possibile comprensione. “Va oltre ogni comprensione - ha ggiunto Marie Struthers - il fatto che, nonostante le prove delle sofferenze causate da questo orribile accordo e a dispetto dell’escalation del conflitto in Libia, l’Italia sia pronta a rinnovare il memorandum. Invece, l’Italia dovrebbe pretendere dalla Libia il rilascio di tutti i migranti e i rifugiati che si trovano nei centri di detenzione e la chiusura di questi centri una volta per tutte". I migranti e i richiedenti asilo trattenuti nei centri libici sono soggetti a terribili condizioni di detenzione, in sovraffollamento, e rischiano gravi violenze, tra cui stupri e torture. Per di più, le loro vite sono messe in pericolo dall’aumento dell’intensità del conflitto.

L'UNHCR sospende ogni attività. Il 30 gennaio l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, Filippo Grandi, ha annunciato la sospensione delle attività del suo centro di transito di Tripoli, aperto appena un anno fa, a causa dei timori per la sicurezza e la protezione delle persone ospitate nella struttura, del suo staff e dei suoi partner. Il Memorandum d’intesa è stato sottoscritto il 2 febbraio 2017 per impedire ai migranti e ai rifugiati di raggiungere le coste italiane, trattenendoli in Libia. L’Italia ha accettato di addestrare ed equipaggiare la guardia costiera e altre autorità libiche, collaborando con esse a raggiungere l’obiettivo di intercettare persone in mare e riportarle in Libia.

Il testo dell'accordo resterà così com'è. Nel novembre 2019 il governo italiano ha deciso di rinnovare l’accordo. Inizialmente, le autorità italiane si erano impegnate a negoziare dei cambiamenti al testo nell’ottica di una maggiore attenzione ai diritti umani dei migranti e dei rifugiati trattenuti in Libia, ma al momento del rinnovo il negoziato è ancora in corso e pertanto il memorandum verrà prorogato nella sua formulazione originaria. “Decine di migliaia di rifugiati e migranti sono intrappolati in una zona di guerra. Coloro che cercano di fuggire via mare rischiano di essere intercettati e riportati nei centri di detenzione. Collaborando a fermare le persone in mare e a trattenerle in Libia, l’Italia si è resa responsabile di questa situazione”, ha commentato Struthers.

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