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sabato 7 marzo 2020

Rapporto Amnesty: “Chi aiuta rifugiati e migranti rischia il carcere”: la criminalizzazione della solidarietà in Europa.

Amnesty International
In un nuovo rapporto presentato oggi a Berna, Madrid, Parigi e Roma, abbiamo passato in rassegna i procedimenti giudiziari e le intimidazioni cui va incontro chi, in Europa, agisce solidalmente verso i rifugiati, i richiedenti asilo e i migranti, ad esempio fornendo vestiti caldi e ospitalità o effettuando salvataggi in mare.


Nella nostra ricerca, intitolata “Punire la compassione: solidarietà sotto processo nella Fortezza Europa“, documentiamo in che modo le forze di polizia e le procure usino impropriamente le già imperfette leggi antiterrorismo e sugli ingressi illegali ai danni di difensori dei diritti umani che aiutano rifugiati, richiedenti asilo e migranti.

“Aver sempre di più dato la priorità alla limitazione e all’impedimento degli arrivi in Europa ha comportato che accogliere i rifugiati e i migranti e farli sentire più sicuri siano diventate azioni minacciose“, ha dichiarato in una nota ufficiale Elisa De Pieri, ricercatrice di Amnesty International sull’Europa.

“Poiché gli stati europei non vengono incontro ai bisogni fondamentali dei rifugiati e dei migranti, spesso sono le persone comuni a fornire sostegno e servizi essenziali. Punendo chi cerca di colmare questo vuoto, i governi europei stanno mettendo ancora più a rischio rifugiati e migranti“, ha aggiunto De Pieri.

Il rapporto passa in rassegna casi di difensori dei diritti umani che, dal 2017 al 2019, sono stati raggiunti da accuse pretestuose in Croazia, Francia, Grecia, Italia, Malta, Regno Unito, Spagna e Svizzera.

Ore di lavoro delle forze di polizia, risorse giudiziarie e leggi contro le reti criminali del traffico di esseri umani sono ingiustamente destinate a perseguitare chi aiuta i rifugiati, i richiedenti asilo e i migranti.


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