Lo scorso sabato il governo del Bangladesh ha trasferito sull’isola di Bhasan Char più di 2 dozzine di rifugiati Rohingya che erano stati bloccati in mare da diversi giorni.
I funzionari delle Nazioni Unite dicono che i rifugiati, tra cui 15 donne e 6 bambini, sono stati portati per diversi giorni in un’isola soggetta alle alluvioni nel Golfo del Bengala.
I Rohingya sbarcati fanno parte fanno parte del gruppo delle 500 persone che sono stati bloccati su 2 pescherecci, che sono stati allontanati dalla Malesia a causa di severi controlli alle frontiere imposti dalla pandemia di coronavirus.
I Rohingya sbarcati fanno parte fanno parte del gruppo delle 500 persone che sono stati bloccati su 2 pescherecci, che sono stati allontanati dalla Malesia a causa di severi controlli alle frontiere imposti dalla pandemia di coronavirus.
Negli ultimi anni sono stati ospitati nei campi di Cox’s Bazar nel sud del Bangladesh circa un milione di Rohingya che sono di fede musulmana.
Il governo del Bangladesh per alleviare la pressione degli accampati ha costruito strutture per 100 mila persone a Bhasan Char.
I Rohingya fanno parte degli strati più poveri della popolazione, da quando sono fuggiti da una brutale repressione militare in Myanmar vivono in Bangladesh dal 2017.
I Rohingya risiedono principalmente in Myanmar nello stato di Rakhine, al confine con il Bangladesh. Negli ultimi mesi in Myanmar la situazione è peggiorata drammaticamente, a causa di alcuni scontri con le forze armate.
I Rohingya risiedono principalmente in Myanmar nello stato di Rakhine, al confine con il Bangladesh. Negli ultimi mesi in Myanmar la situazione è peggiorata drammaticamente, a causa di alcuni scontri con le forze armate.
Questo paese asiatico è a maggioranza buddista e non considera i Rohingya cittadini, nonostante abbiano vissuto nel paese per generazioni. [...]
Anche i paesi dell’ASEAN (Association of South-East Asian Nations) sembrano riluttanti ad accoglierli come rifugiati, poiché le restrizioni alle frontiere si inaspriscono per controllare la diffusione del COVID-19.
La Malesia, che è spesso la destinazione delle barche Rohingya, ha impedito a una nave di sbarcare il 17 aprile scorso dopo che il governo ha chiuso i confini con gli stranieri a causa del COVID-19.
L’emergenza della pandemia diventa così una ottima scusa per il governo malese per impedire ai profughi Rohingya di entrare nel paese.
Alberto Galvi
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