L’Osservatorio dei diritti e delle libertà in Tunisia, ha inviato l’11 maggio 2020, una lettera alle tre più alte cariche dello Stato affinchè prendano misure urgenti per salvare i bambini tunisini ancora intrappolati in zone di conflitto, nella fattispecie i 36 bambini nei centri di detenzione Libia, e i 104 in Siria.
Per i 140 bambini l’organizzazione aveva lanciato, lo scorso marzo, la campagna “My Right We Return” con l’obiettivo di restituirli alle loro famiglie in Tunisia, sensibilizzando l’opinione pubblica e la comunità internazionale sulla tragedia di questi minori che sono stati intrappolati per anni in tragiche circostanze e privati di tutti i loro diritti fondamentali, compreso cibo, abbigliamento, salute ed istruzione.
I genitori di questi bambini erano membri dell’ISIS, e molti di loro oggi sono orfani, mentre altri vivono nei centri di prigionia insieme alle madri. Lo scorso febbraio, i difensori dei diritti umani hanno affermato che le madri dei bambini hanno rifiutato di arrendersi e rinnegare la loro fedeltà a Daesh, complicando le procedure legali per riportarli in Tunisia, sulla base delle leggi locali ed internazionali che impediscono che il bambino venga allontanato dalla madre.
Precedentemente, 6 minori orfani, figli di combattenti tunisini uccisi in Libia, a Derna e a Sirte, sono stati riportati in Tunisia ed accolti dal presidente Kais Saied.
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.