Zohra, la bimba pakistana di otto anni uccisa dai suoi padroni, non è un caso isolato. Sono milioni i minori ridotti in schiavitù, condizioni spaventose, come emerge nel racconto di alcuni piccoli profughi approdati in Italia: "Lavoravo tutto il giorno a 5 anni, il mio padrone mi picchiava con una spranga se sbagliavo qualcosa".
Un dramma immane che nel mondo colpisce circa 250 milioni di bambini tra i cinque e i 14 anni, impiegati nelle peggiori forme di sfruttamento, compreso quello sessuale. «In Europa, una vittima su quattro di tratta e di sfruttamento è minorenne e l’ obiettivo principale dei trafficanti di esseri umani è lo sfruttamento sessuale», si legge nel rapporto di Save the Children del luglio dello scorso anno, una rivelazione agghiacciante che si conferma nella testimonianza dei profughi sbarcati in Italia alla ricerca di più diritti e dignità.
Alcuni li ho incontrati personalmente nel corso della mia attività di operatrice sociale. Erano piccoli e smarriti, anche se felici di essere scampati ad un incubo. Li guardavo con occhi di madre. Dopo averli ascoltati, spesso, la sera, raccoglievo le loro parole in un taccuino, cercando di fissare su carta quei ricordi che mi si erano conficcati nella memoria e un giorno sarebbero diventati testimonianze, grida di dolore, atti d’ accusa verso un’ umanità incapace di liberarsi dalla schiavitù infantile oltre le soglie del Duemila.
Katia Fitermann
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