Poco cibo, situazioni igieniche scadenti, accesso negato alle agenzie internazionali. E trafficanti che continuano ad arricchirsi. Parla Caroline Gluck, responsabile delle relazioni esterne Missione Unhcr in Libia.
Unhcr, l'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati, sta ancora lavorando nei centri di detenzione libici? Come è cambiata e sta cambiando la situazione con il conflitto a Tripoli?
L'accesso di Unhcr ai centri di detenzione del governo, gestiti nella parte occidentale del paese dal Dcim (dipartimento anti immigrazione clandestina del Ministero dell'Interno, ndr) è variabile, a causa delle restrizioni di sicurezza e di accesso imposte dalle autorità locali. L'accesso non è sistematico ed è subordinato a una autorizzazione. Dall'inizio dell'epidemia Covid, Unhcr ha garantito il rilascio di alcuni richiedenti asilo altamente vulnerabili e sostenuto l'assistenza di base a persone che sono state liberate o fuggite dalla detenzione.
La Libia non smette di essere un luogo complesso per rifugiati e migranti: è un punto di partenza per chi vuole raggiungere l'Europa ma è ancora un paese di destinazione per i lavoratori migranti. Nonostante questo non ha una legislazione che criminalizzi il traffico di esseri umani e molti trafficanti continuano a essere protetti da note milizie.
Il gruppo di esperti sulla Libia, nella sua relazione piu' recente al Consiglio di Sicurezza (S/ 2019/914) osserva che il traffico di uomini sia rimasto redditizio anche se i traffici sono crollati rispetto al pre-2018. Le modifiche alle normative dei paesi limitrofi e gli scontri lungo le rotte del traffico hanno modificato le rotte consuete rendendo le migrazioni piu' lunghe, costose e pericolose. Il gruppo di esperti sottolinea che la maggior parte di chi ha raggiunto la Libia sia diventata vittima delle reti del traffico all'interno del paese. Significa lavoro a basso costo anche da parte dei gruppi armati che gestiscono i centri di detenzione e le strutture di detenzione informali in tutta la Libia.
Quali sono i vostri dati aggiornati sul numero di persone nei centri di detenzione?
Al 26 giugno, il numero stimato di detenuti nelle 11 centri di detenzione ufficiali gestiti dal Dcim nelle aree occidentali e centrali della Libia è 2.462 persone (di cui 1.341 sono persone registrate dall'Unhcr).
Al 26 giugno, il numero stimato di detenuti nelle 11 centri di detenzione ufficiali gestiti dal Dcim nelle aree occidentali e centrali della Libia è 2.462 persone (di cui 1.341 sono persone registrate dall'Unhcr).
Nelle ultime settimane il numero di persone nei centri è aumentato nelle aree occidentali e centrali, in gran parte a causa delle numerose operazioni di intercettazione seguite da sbarchi sulla costa occidentale della Libia.
Le condizioni in numerosi centri di detenzione ufficiali continuano a destare preoccupazione, soprattutto a causa delle cattive condizioni di vita, del sovraffollamento e dell'igiene. La fornitura di cibo è spesso irregolare. L'Unhcr ha a lungo sostenuto la fine della detenzione arbitraria per rifugiati e migranti in Libia. Continuiamo a chiedere il rilascio ordinato delle persone dalla detenzione in contesti urbani. Continuiamo inoltre a chiedere alternative alla detenzione per rifugiati e migranti che vengono intercettati o salvati in mare.
Unhcr fa parte della Commissione tecnica italo libica sulle modifiche al Memorandum d'intesa del 2017?
L'Unhcr non fa parte di alcun accordo bilaterale tra i due governi.
di Francesca Mannocchi
Unhcr fa parte della Commissione tecnica italo libica sulle modifiche al Memorandum d'intesa del 2017?
L'Unhcr non fa parte di alcun accordo bilaterale tra i due governi.
di Francesca Mannocchi
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