L'ex presidente a 6 anni e 3 mesi, l'ex direttrice a 2 anni e 1 mese. Undici in tutto le condanne. Noury: "Così si riducono al silenzio coloro che difendono i diritti"
I massimi vertici dell'ong in Turchia sono stati condannati: il suo ex presidente Taner Kilic a 6 anni e 3 mesi per "associazione terroristica" e l'ex direttrice Idil Eser a 2 anni e un mese per "sostegno a un'organizzazione terroristica". Pene inflitte anche ad altri due imputati. Mentre gli altri sette, fra cui due stranieri, il tedesco Peter Steudtner e lo svedese Ali Gharavi, già liberi e rientrati nei loro Paesi, sono stati assolti. Tutti e undici erano stati arrestati con una retata nel 2017 mentre stavano facendo una riunione nell'isola di Buyukada, al largo di Istanbul. Kilic rimase 14 mesi in cella prima di essere liberato solo su cauzione. Altri otto imputati passarono 4 mesi in carcere prima di essere liberati.
Kilic, in particolare, oggi presidente onorario di Amnesty in Turchia, è stato accusato di appartenere al movimento del predicatore Fethullah Gulen, l'imam turco in autoesilio in Pennsylvania dal 1999, designato da Ankara come il cervello del fallito putsch dell'estate 2016, di cui fra pochi giorni, il 15 luglio, ricorre il quarto anniversario. Il motivo principale del file di addebito nei confronti di Kilic è stato l'uso nella messaggistica di ByLock, un'applicazione di comunicazione crittografata utilizzata dai sostenitori di Gulen. Tuttavia, un rapporto della polizia aveva stabilito che Kilic non aveva questa applicazione sul suo telefono cellulare.
Kilic, in particolare, oggi presidente onorario di Amnesty in Turchia, è stato accusato di appartenere al movimento del predicatore Fethullah Gulen, l'imam turco in autoesilio in Pennsylvania dal 1999, designato da Ankara come il cervello del fallito putsch dell'estate 2016, di cui fra pochi giorni, il 15 luglio, ricorre il quarto anniversario. Il motivo principale del file di addebito nei confronti di Kilic è stato l'uso nella messaggistica di ByLock, un'applicazione di comunicazione crittografata utilizzata dai sostenitori di Gulen. Tuttavia, un rapporto della polizia aveva stabilito che Kilic non aveva questa applicazione sul suo telefono cellulare.
Marco Ansaldo
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