Violenti scontri tra le forze di sicurezza e i manifestanti di etnia oromo in varie città. Attivisti e familiari litigano sul luogo di sepoltura. Poca gente ai funerali: la polizia blocca l’accesso allo stadio
Proiettili e machete
Per l’omicidio la polizia avrebbe arrestato due persone, senza rivelarne l’identità. L’uccisione di Hachalu ha scatenato le proteste di molti cittadini di etnia oromo, proiettili e machete: almeno ottanta persone sono morte negli scontri tra manifestanti e forze di sicurezza, e una trentina sono state arrestate (compreso il leader dell’opposizione Bekele Gerba).
Un bilancio terribile, che Hachalu avrebbe accolto con dolore. Una reazione che rischia di acutizzare i contrasti (come la mossa di «spegnere» Internet nella capitale) intorno a un delitto che in tanti considerano «politico».
Il cantante era un simbolo per la più numerosa etnia del Paese, a lungo marginalizzata sulle vie del potere. Nei periodi bui aveva rifiutato l’esilio. Ora persino i suoi funerali e la tomba sono terreno di tensione: la polizia ha impedito a molta gente l’accesso allo stadio di Ambo, la sua città natale, dove si è svolta la cerimonia funebre. Molti attivisti vorrebbero che le spoglie fossero tumulate ad Addis Abeba, la capitale federale al centro di una disputa antica: gli oromo la considerano terra dei clan Tulama, poi «cacciati» dall’imperatore Menelik II (il vincitore degli italiani ad Adua). Vicende remote e attualissime: pochi giorni fa lo stesso Hachalu ha fatto infuriare i sostenitori dell’imperatore sostenendo che avesse rubato i cavalli degli Oromo, quando fece di Addis la capitale nel lontano 1886.
di Michele Farina
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.