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lunedì 26 ottobre 2020

Grave situazione in Nigeria. Continue proteste dei giovani per violazioni diritti. Dura repressione: estorsioni, ricatti, rapimenti, torture, vere e proprie esecuzioni

Notizie/Italia/News
La Nigeria oggi è la nazione più popolosa dell’Africa, con i suoi 200 milioni di abitanti (metà dei quali sono giovani). In queste ultime settimane sta vivendo una situazione complessa a causa di diverse migliaia di giovani che protestano contro le violazioni dei diritti, gli abusi di potere e l’autoritarismo violento della polizia.


Il 20 ottobre scorso, a seguito di continue manifestazioni di protesta, il governo ha imposto il coprifuoco a Lagos, megalopoli nel sudest del paese. Nonostante ciò, migliaia di giovani si sono riversati in strada sfidando pacificamente le autorità. In risposta, alcuni elementi delle forze dell’ordine hanno interrotto la corrente elettrica, iniziando poi a sparare sulla gente.

Ci sono state decine di morti e, in alcuni casi, si sono verificate delle vere e proprie esecuzioni, denuncia Amnesty International. L’impatto internazionale della crisi è stato forte, tanto da entrare persino nella campagna elettorale USA: il candidato democratico Joe Biden, nel corso di un comizio elettorale, ha chiesto la fine della repressione in Nigeria.

Nel paese opera una polizia speciale, la “SARS” (nessun riferimento al virus che sta imperversando sul pianeta, ma è l’acronimo di “Special Anti-Robbery Squad”). Essa è un’unità di pubblica sicurezza da anni sotto i riflettori, perché accusata di estorsioni, ricatti, rapimenti, torture fino a delle vere e proprie esecuzioni.

Germano Baldazzi

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