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domenica 8 novembre 2020

Covid nelle carceri, casi triplicati in 10 giorni. Positivi 448 detenuti e 547 agenti. Prevista e necessaria la detenzione domiciliare per i detenuti con meno di 18 mesi di pena residua

Il Messaggero
Il Covid corre anche nelle carceri. In dieci giorni è triplicato il numero dei detenuti positivi. Se al 28 ottobre erano 150, adesso sono 448. Ancora più alto il contagio tra i poliziotti penitenziari e il personale addetto: in 574 hanno contratto la malattia.


Una diffusione che avviene mentre le carceri continuano a essere piene oltre la loro capienza: sono 54.809 i ristretti a fronte di 50.533 posti disponibili. Per ora sono modesti gli effetti del dl Ristori, che proprio per alleggerire le carceri nell'ottica di rendere più facile limitare la diffusione del contagio, ha previsto la detenzione domiciliare per i detenuti ai quali resta da scontare una pena inferiore a 18 mesi (ma solo per reati meno gravi e con l'obbligo del braccialetto elettronico).

Hanno lasciato il carcere solo in 85. Troppo pochi come nota l'ufficio del Garante nazionale detenuti, che perciò invoca, come "assolutamente necessari", "interventi più decisivi", da introdurre in sede di conversione del decreto. I casi di positività nelle carceri sono concentrati in sei Istituti, oltre due hub lombardi che funzionano da strutture ricettivo- sanitarie per le zone limitrofe. Piccoli i numeri del contagio in altri 49 Istituti, nessuno nei rimanenti 135.

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