Secondo Amnesty International, almeno 54 persone sono state uccise in un attacco dei ribelli nella regione dell'Oromia in Etiopia nel fine settimana, .
I sopravvissuti al massacro hanno contato 54 corpi in un cortile della scuola nel villaggio di Gawa Qanqa, che è stato preso di mira domenica. Si sospetta che la strage sia stata effettuata da membri dell'Oromo Liberation Army (OLA).
La maggior parte delle vittime erano donne, bambini e anziani, secondo i sopravvissuti che si erano nascosti nelle foreste vicine.
È probabile che l'incidente aumenti la pressione sul primo ministro, Abiy Ahmed, vincitore del premio Nobel per la pace lo scorso anno, con richieste di migliorare la sicurezza in un paese alle prese con la violenza etnica.
La violenza si è verificata in un'area dell'Etiopia occidentale nota come Wollega. Gli aggressori hanno preso di mira membri del gruppo etnico Amhara, il secondo più grande dell'Etiopia, e le vittime "sono state trascinate fuori dalle loro case e portate in una scuola, dove sono state uccise".
Lunedì scorso, il governo regionale di Oromia ha detto che gli autori appartenevano all'OLA, un gruppo accusato di rapimenti e attentati dinamitardi nell'Etiopia occidentale e meridionale. Un sopravvissuto di Wollega ha detto che la violenza è esplosa dopo che le forze di sicurezza di stanza nell'area si sono improvvisamente e inspiegabilmente allontanante, consentendo ai combattenti dell'OLA di radunare i civili e di realizzare il massacro.
ES
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