La richiesta a Baku: rispettate la convenzione di Ginevra dopo il cessate il fuoco. Pubblichiamo l'appello al governo dell'Azerbaigian per il rilascio dei prigionieri di guerra nel Nagorno Karabakh cui hanno aderito tra gli altri Dacia Maraini, Antonia Arslan, Laura Efrikian, Carlo Verdone e Giovanni Donfrancesco.
È estremamente allarmante che, nonostante la Dichiarazione tripartita di cessate il fuoco firmata dai leader di Armenia, Azerbaigian e Russia il 9 novembre 2020, centinaia di prigionieri di guerra armeni e civili, tra cui anche donne, restino prigionieri e non siano ancora stati rilasciati dall'Azerbaigian. Molti di loro sono stati catturati dopo la fine delle ostilità.
Ci appelliamo all'Azerbaigian perché restituisca immediatamente e incondizionatamente tutti i prigionieri di guerra e tutte le altre persone catturate alle loro famiglie in conformità con le Convenzioni di Ginevra e con la Dichiarazione tripartita. Tutti gli ostacoli per il rilascio dei prigionieri di guerra armeni politicizzano il processo di ripresa umanitaria postbellica. La diffusione sui social media dei video che dimostrano il trattamento degradante e disumano nei confronti dei prigionieri di guerra armeni è profondamente preoccupante.
Inoltre, il trattamento disumano dei prigionieri di guerra e di altre persone catturate costituisce una flagrante violazione dei principi del Diritto Internazionale. Crediamo fermamente che il rilascio immediato di tutte le persone catturate sia una questione puramente umanitaria e non debba essere soggetto ad alcuna manipolazione e politicizzazione.
Pertanto, sollecitiamo l'Azerbaigian ad astenersi dall'utilizzo di questa questione per scopi politici e a permettere a tutti i prigionieri di riabbracciare i loro cari al più presto possibile. Il rilascio immediato di tutte le persone catturate contribuirebbe a rafforzare la fiducia tra i due paesi, essenziale per la stabilità della regione e nell'auspicio di una pace duratura.
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