A 5 anni esatti dall'annuncio dell'accordo tra Ue e Turchia, siamo di fronte a un totale fallimento delle politiche europee sulla gestione dei flussi migratori, che hanno di fatto calpestato i diritti fondamentali di decine di migliaia di innocenti.
Da allora infatti non è passato un giorno senza che moltissime famiglie rimanessero intrappolate nei campi sulle isole greche, in condizioni disumane.
È la denuncia lanciata oggi da Oxfam, "in occasione dell'infausto anniversario di un accordo, nato con l'esplicito obiettivo di bloccare i migranti in Grecia per poi rispedirli indietro verso la Turchia".
Una politica che non ha prodotto altro che condizioni di vita spaventose, episodi di violenza sui migranti alle frontiere e ritardi enormi nelle richieste di asilo, rendendole impossibili in molti casi. Tutto questo nonostante le famiglie arrivate sulle isole greche provenissero spesso da paesi in conflitto da molti anni, come Siria, Afghanistan o Iraq.
Nel 2021 gli arrivi in Grecia sono stati 1068 di cui 566 via mare. Da qui l'appello in una lettera aperta diretta all'Unione europea e agli Stati membri, firmata da altre 7 organizzazioni umanitarie, per un radicale cambio di rotta, che implichi uno stop definitivo alla costruzione di nuovi campi nelle isole greche, come prevede proprio il nuovo Patto europeo.
Nel 2021 gli arrivi in Grecia sono stati 1068 di cui 566 via mare. Da qui l'appello in una lettera aperta diretta all'Unione europea e agli Stati membri, firmata da altre 7 organizzazioni umanitarie, per un radicale cambio di rotta, che implichi uno stop definitivo alla costruzione di nuovi campi nelle isole greche, come prevede proprio il nuovo Patto europeo.
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