Il Consiglio dei diritti umani dell’Onu, presieduto da Nazhat Shameem Khan
(Isole Fiji), aprirà un’inchiesta per indagare sulle “violazioni dei diritti umani commesse nei Territori palestinesi occupati e in Israele da aprile scorso” come pure “sulle cause profonde” delle tensioni.
L’iniziativa è arrivata dal Pakistan, è stata approvata con 24 voti favorevoli, 9 contrari e 14 astensioni, e ha suscitato la reazione del premier israeliano Benjamin Netanyahu, che ha denunciato “l’aperta ossessione anti-israeliana dell’Onu”.
Nei dieci giorni di scontri la reazione israeliana è stata forte, con continui raid sulla Striscia che hanno provocato la morte di 232 persone soprattutto civili (Hamas ha sparato 4.400 razzi uccidendo 13 israeliani), per cui l’Alto Commissario Onu per i diritti umani Michelle Bachelet ha ipotizzato addirittura “crimini di guerra”.
Va detto che il Consiglio dei diritti umani dell’Onu è in passato stato criticato poiché raccoglie 47 stati tra i quali paesi dove i diritti umani sono una chimera.
Israele non ne fa parte, e Netanyahu ha detto che “Ancora una volta un’immorale maggioranza automatica sbianca un’organizzazione terroristica e genocidaria che deliberatamente colpisce civili israeliani mentre trasforma quelli di Gaza in scudi umani”, mentre “raffigura come colpevole una democrazia che agisce legittimamente per proteggere i suoi cittadini da migliaia di attacchi missilistici indiscriminati”. “Questa farsa – ha insistito – si fa beffe del diritto internazionale e incoraggia i terroristi in tutto il mondo”.
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