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domenica 1 agosto 2021

Afghanistan - Offensiva dei Talebani, rappresaglie contro i "collaborazionisti" del governo di Kabul e delle forze di sicurezza

Il Manifesto 
Per i residenti di Herat, Lashkargah e Kandahar, tre delle principali città afghane, sono ore di drammatica incertezza. 


Negli ultimi due-tre giorni i Talebani hanno infatti sferrato una triplice offensiva, riuscendo a entrare nei distretti periferici di queste importanti città e combattendo duramente contro le forze governative, che per ora sono riuscite a impedire la conquista dei nuclei centrali delle città, ma non a evitare il progressivo accerchiamento da parte del gruppo guidato da mullah Haibatullah Akhundzada.

A KANDAHAR, storica roccaforte del gruppo nel momento della sua nascita e ascesa, in particolare nella metà degli anni Novanta e ancora negli anni successivi, quando ospitava lo storico leader mullah Omar, i Talebani hanno condotto operazioni di rappresaglia, secondo un recente rapporto curato da Human Rights Watch.

Sarebbero infatti andati a cercare i parenti più stretti dei «collaborazionisti», accusati di aver lavorato per il governo di Kabul o per le forze di sicurezza. E li avrebbero uccisi.

Secondo l’Afghanistan Independent Human Rights Commission, i Talebani avrebbero condotto rappresaglie anche contro i civili che nelle settimane scorse avevano plaudito alla provvisoria riconquista da parte delle forze governative del distretto di Spin Boldak, al confine con il Pakistan.

Mentre proprio ieri il New York Times ha confermato una notizia che già circolava da giorni: il corpo del fotografo indiano Danish Siqqiqui, ucciso mente era embedded con le forze speciali afghane a Spin Boldak, sarebbe stato oltraggiato dai Talebani, una volta che il e premio Pulitzer era già morto.

A LASHKARGAH, nelle scorse ore si è combattuto anche all’interno della città. Eravamo lì esattamente un mese fa: allora i combattimenti erano nella periferia della città, oltre il fiume. Ma tutti i residenti già aspettavano l’arrivo dei Talebani. Che ora sono arrivati.

Sono invece arrivati in ritardo – soltanto ieri pomeriggio – gli aiuti militari chiesti dal governatore della provincia per fronteggiare la nuova offensiva dei Talebani, che già lo scorso maggio avevano provato a sferrare un attacco alla città, in quel caso per verificare la prontezza degli americani nell’accorrere in aiuto dell’alleato di Kabul.

Giuliano Battiston

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