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sabato 14 agosto 2021

Migranti: espulsi in Marocco minori non accompagnati giunti a maggio nell'enclave spagnola di Ceuta

Ansa
Sono stati rimpatriati il 12 agosto dall'enclave spagnola di Ceuta, situata sulla costa del Nordafrica, decine di migranti minorenni arrivati lo scorso maggio nel corso di due giorni caotici in cui circa 10.000 persone entrarono in massa in territorio spagnolo. 

Lo riportano diversi media iberici, che citano fonti in loco. Autorità spagnole affermano che si tratta dell'applicazione di un accordo bilaterale firmato anni fa da Madrid e Rabat in materia di "emigrazione irregolare di minori non accompagnati". 

Le consegne dei minori al Paese nordafricano sono avvenute a piccoli gruppi, di circa 15 persone, secondo le informazioni arrivate da Ceuta.

Secondo la radio Cadena Ser, che ha anticipato la notizia, l'ordine di riconsegnare i giovani migranti a Rabat è partita dal ministro dell'Interno spagnolo, Fernando Grande-Marlaska, lo scorso 10 agosto. Il Ministero dell'Interno ha affermato all'ANSA che "non conferma né smentisce" quest'informazione. I media iberici sostengono che Madrid e Rabat hanno lavorato per giorni su un accordo di riconsegna dei giovanissimi migranti giunti a Ceuta a maggio senza accompagnatori adulti.

L'emergenza migratoria di tre mesi fa si aprì nelle prime ore del 17 maggio scorso, quando decine di migranti iniziarono a superare il confine tra Spagna e Marocco irregolarmente senza che le guardie di frontiera marocchine intervenissero per fermarli, in contemporanea con notizie di forti tensioni diplomatiche tra i due Paesi sul nodo del Sahara Occidentale (ex colonia spagnola rivendicata da Rabat). 

In poco più di 48 ore arrivarono circa 10.000 persone, tra cui numerose donne e bambini. Nei giorni successivi, vennero respinti o tornarono in Marocco spontaneamente circa 8.000 persone, mentre centinaia di minori rimasero a Ceuta. Alcuni vennero accolti in altre regioni della Spagna, mentre almeno 700, secondo i calcoli de El País, sono rimasti nell'enclave. Le autorità spagnole sostengono che l'accordo con Rabat prevede che il Marocco si faccia carico dei minori nel rispetto dei loro diritti, o consegnandoli ai genitori o attraverso i propri servizi sociali rivolti all'infanzia.

Save the Children e altre ong protestano per quanto sta avvenendo, sostenendo che "qualsiasi espulsione collettiva è illegale", in particolare se gli allontanamenti sono effettuati "contro la volontà dei minori".

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