Diversi video mostrano decine di studenti ma anche madri con bambini fermati dalla polizia e dalle guardie di frontiera, nonostante stessero scappando dalla guerra come gli altri.
Negli ultimi giorni l’Europa ha dato prova di enorme solidarietà nei confronti dei rifugiati ucraini. Tutti gli Stati membri, compresi quelli del gruppo Visegrad come l'Ungheria di Viktor Orban, storicamente restii ad accettare immigrazione, si sono resi disponibili ad accogliere coloro che stanno fuggendo dal conflitto.
Ma non tutti coloro che scappano, anche in momento come questo a quanto pare c'è chi fa distinzione tra la nazionalità e il colore della pelle di chi scappa dalla guerra.
Negli ultimi giorni si sono moltiplicate suTwitter le testimonianze di studenti di origine africana o araba, che pur vivendo in Ucraina vengono trattati in maniera differente dalle guardie di frontiera dei Paesi confinanti, che li bloccano e gli impediscono di entrare.
Negli ultimi giorni si sono moltiplicate suTwitter le testimonianze di studenti di origine africana o araba, che pur vivendo in Ucraina vengono trattati in maniera differente dalle guardie di frontiera dei Paesi confinanti, che li bloccano e gli impediscono di entrare.
Sotto l'hashtag #AfrikansinUkraine le loro immagini e i loro video sono circolati sul social, immagini che mostrano studenti poco più che ventenni, ma anche madri con i loro bambini appena nati, che vengono abbandonati al loro destino al freddo, a temperature sotto lo zero.
Senza diritto all'alloggio, senza diritto a viaggiare, con i posti nei bus e nei treni riservati solo agli ucraini.
Eleonora Mureddu
Eleonora Mureddu
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